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PERSONAGGI STORIA

Leonida Repaci, il grande scrittore con Palmi nel cuore

lo scrittore repaci

La Calabria può vantare tra i suoi figli illustri una figura di spicco come Leonida Repaci, fine intellettuale e grande scrittore. Repaci nasce a Palmi il 5 aprile del 1898 e muore nel 1985 a Marina di Pietrasanta in Versilia. Repaci è stato anche un poeta, drammaturgo e pittore. Una personalità complessa e poliedrica, di grande spessore culturale. Ha sempre amato la sua Calabria mantenendone vivo nel cuore il ricordo, gli odori i profumi. “Per me Calabria significa categoria morale”, scrive in Calabria grande e amara. “Calabrese, nella sua miglior accezione metaforica, vuol dire Rupe, cioè carattere. È la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti”.

Repaci e i suoi nove fratelli

Rada Del Lido Di Palmi
Rada Del Lido Di Palmi

Fratello dell’avvocato e politico Francesco Repaci e zio di Antonino Rèpaci magistrato e scrittore. Il padre muore quando il piccolo Leonida ha un anno appena, lasciando dieci figli e la moglie in gravi difficoltà economiche. Dopo il terremoto del 1908, Francesco porta Leonida a Torino dove prosegue gli studi. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo costringe a lasciare la facoltà di Giurisprudenza. Viene arruolato e al fronte ottiene la medaglia d’argento e il congedo dopo il ferimento a Malga Pez.

Repaci, gli anni della contestazione

Rèpaci Kursaal Diana
Kursaal Diana

Torna a Palmi e scrive il poemetto La Raffica ispirato alla morte dei fratelli Anita, Nèoro e Mariano per l’epidemia di spagnola. Nel 1919 rientra a Torino e si laurea, l’anno dopo diventa avvocato e inizia a frequentare ambienti e personaggi politici di sinistra. È Antonio Gramsci, che aveva recensito un suo libro ne l’Avanti torinese, che gli chiede di collaborare con la sua rivista L’Ordine Nuovo, fondata con Palmiro Togliatti. Ha carattere intransigente e combattivo, inviso al regime fascista, che lo porta ad assumere la difesa degli imputati dell’attentato al teatro Diana. Sfida a duello anche Galeazzo Ciano. Si candida alle elezioni con il Pci ma non è stato eletto. Nel 1925 viene arrestato a Palmi insieme ad altri comunisti e socialisti, come presunto assassino del gerarca fascista Rocco Gerocarni. Assolto dopo sei mesi di carcere, lascia il Pci convinto che la lotta politica è ormai impossibile per coloro che restano in Italia. Continua tuttavia a portare avanti le idee di giustizia sociale attraverso i suoi libri e le collaborazioni giornalistiche con l’Unità, la Gazzetta del Popolo e La Stampa.

Repaci e la Resistenza

primo piano di leonida repaci
Leonida Repaci

Nel 1925 dopo aver portato in teatro il racconto La madre incatenata, inizia La storia dei Rupe che, nel 1933, gli fa vincere il Premio Bagutta. Nel 1929, da una sua idea, con il contributo di Carlo Salsa e Alberto Colantuoni, nasce a Milano il Premio Viareggio del quale è stato presidente fino alla morte. Durante l’organizzazione di questo riconoscimento conosce e sposa Albertina Antonelli. Nel 1943 con l’assalto al deposito d’armi a Palazzo Pallavicini Rospigliosi inizia attivamente il suo periodo nella Resistenza. Entra nel comitato politico del Partito Socialista e costituisce il movimento delle bande partigiane. Successivamente fonda Il Tempo, dove va via dopo poco mesi, e il quotidiano L’Epoca che però chiude quasi subito. Il periodo del dopoguerra è per Rèpaci di gran fermento intellettuale e sociale.

L’ingresso nel Consiglio per la pace

Rèpaci World Congress Of Intellectuals For Peace 1948
World Congress of Intellectuals for Peace in Wrocław in 1948

Nel 1948 fonda e presiede il Premio Fila delle Tre Arti e il Premio Sila. Due anni dopo entra nel Consiglio mondiale per la pace insieme ad altri intellettuali come Pablo Picasso, Bertolt Brecht, Renato Guttuso e Jean-Paul Sartre. Nel 1956 vince il Premio Crotone con Un riccone torna alla terra e due anni dopo il Premio Villa San Giovanni con la Storia dei fratelli Rupe. A poco a poco lascia l’attività giornalistica per dedicarsi alla stesura definitiva della trilogia Storia dei Rupe, e il secondo volume, Tra guerra e rivoluzione, vince nel 1970 il Premio Sila. In questo periodo si dedica con discreto successo anche alla pittura.

Palmi sempre nel cuore

Villa Pietrosa a palmi
Villa Pietrosa, la casa di Rèpaci a Palmi

Repaci conserva sempre Palmi nel suo cuore. Questa cittadina, che sorge alle pendici del Monte Sant’Elia, si affaccia sulla selvaggia e rigogliosa natura della Costa Viola, una delle più belle della Calabria. I vasti terrazzamenti degradano dolcemente verso il mare, rendendo le coste frastagliate e ricche di spiaggette nascoste tra le scogliere. Lo scrittore compra qui Villa Pietrosa, l’abitazione dove è nato e vissuto da giovane, cedendone poi la proprietà al Comune di Palmi insieme ai suoi beni. Villa Pietrosa, chiamata anche “Villa Repaci”, ristrutturata nel 2008 con i fondi della Regione Calabria, è ormai un bene culturale. Nelle vicinanze dell’edificio, immerso tra gli ulivi, vi è una piccola grotta e una “guardiola”. In pratica un osservatorio per la caccia al pesce spada, piantata sullo sprone di una roccia in un luogo dal quale è visibile tutta la Costa Viola.

La dolce vita di Fellini

Rèpaci con Mastroianni nel film di Fellini La dolce vita
Rèpaci con Mastroianni nel film di Fellini La dolce vita

L’opera di Repaci non fa che ripercorrere la sua intensa vita. Il suo impegno sociale e politico, l’esperienza al fronte come ne L’ultimo cireneo. Nel libro In fondo al pozzo racconta l’esperienza traumatica del carcere. Il suo legame con la Calabria e il suo amore per la moglie Albertina riempiono le pagine di La Pietrosa racconta. Possiamo dire che la sua opera più cara, per l’impegno profuso nel tempo, è la trilogia Storia dei Rupe. In questo testo ritroviamo diversi aspetti biografici. Narra, infatti, le vicende di una numerosa famiglia borghese di provincia. Racconta delle difficoltà sociali e umane dei primi trent’anni del ‘900 che diventano ancora più profonde quando si parla del Meridione d’Italia. Emerge quindi anche l’impegno politico. Repaci è un uomo intenso e passionale come affiora nelle sue liriche intense e sensuali. Non a caso nel ’59 Federico Fellini lo vuole, nella parte di sé stesso, nel film La dolce vita.

(Foto Wikipedia/YouTube)

Leonida Repaci, il grande scrittore con Palmi nel cuore ultima modifica: 2020-02-18T07:33:23+01:00 da Raffaella Natale

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