“Io acquisto calabrese”, ricominciare dalle tradizioni e dalle peculiarità enogastronomiche calabresi. Questo l’obiettivo dell’Apci Calabria (Associazione professionale cuochi italiani) con l’iniziativa che vuole promuovere il consumo dei prodotti d’eccellenza della terra calabra.
I cuochi calabresi promuovono le eccellenze del territorio
Riso della piana di Sibari, pasta a filiera chiusa, caciocavallo di Ciminà, stocco, cipolla rossa di Tropea, nocciola di Torre di Ruggiero, zafferano, fagiolo poverello e altri legumi. E, ancora, peperone crusco, farro, vini, patata silana, carne di suino nero e suoi derivati come la ‘nduja.
Senza dimenticare bergamotto, tartufo nero, clementina di Sibari, bocconotto di Mormanno. Sono solo alcuni dei prodotti promossi e utilizzati dai cuochi dell’Apci regionale che offrono delle cartoline di una Calabria bellissima che aspetta solo di essere apprezzata e ‘gustata’ a tavola.
Il progetto messo in campo dai cuochi dell’Apci
“Questo è un progetto – spiega lo chef Francesco Pucci, presidente di Apci Calabria – che parte dalla volontà di sostenere la ripresa dell’economia locale. Gli assembramenti tra persone sono vietati? E allora noi, con lo spirito positivo e propositivo che ci contraddistingue, facciamo ‘gruppo’ tra i prodotti della nostra terra per vivere la Calabria attraverso la cucina che, come sappiamo, racconta ed esalta il territorio”. Pucci sottolinea: “Noi chef dell’Apci Calabria ci rivolgiamo alle aziende locali e preferiamo le derrate prodotte nella nostra regione.
Più che di chilometro zero, noi preferiamo parlare di km giusto. Scegliendo i produttori calabresi possiamo aiutare l’economia della nostra regione. Possiamo offrire un contributo concreto a tante realtà medio-piccole che hanno bisogno del nostro sostegno per continuare a vivere e a lavorare al Sud. Solo così riusciremo a metterci alle spalle questo brutto e surreale periodo. Noi acquistiamo calabrese e invitiamo tutti a farlo”.
La buona cucina espressione delle tradizioni e della storia dei luoghi
“Siamo un gruppo di cuochi – racconta chef Pucci – che unisce la passione alla professione, che cresce e si forma per celebrare con la buona cucina la propria terra, le sue tradizioni e la sua storia. Oltre a promuovere e preservare i prodotti del territorio, svolgiamo attività benefiche e di volontariato.
Noi siamo fortunati perché viviamo in luoghi variegati e splendidi che sono continua fonte d’ispirazione. Dalle montagne della Sila, dell’Aspromonte e del Pollino ai due mari che abbracciano le nostre coste. Accarezzati dal vento e baciati dal sole. Possiamo sbizzarrirci tra piatti di terra e di pesce che hanno radici nel passato ma strizzano l’occhio al futuro”.