A Taurianova, ogni anno il 29 agosto, si tiene l’evento denominato u’mbitu. Una manifestazione popolare che dà il via alla festa della Madonna della Montagna, patrona della città, festeggiata dal 7 al 9 settembre.
U’mbitu di Taurianova
Il termine dialettale reggino u’mbitu significa “invito”. In pratica è l’invito alla novena e alla festa che, un tempo, i cittadini di Taurianova facevano a tutti gli abitanti delle campagne e dei paesi del circondario. Anticamente infatti in mancanza di altri mezzi di comunicazione, il fumo del falò e il chiarore del fuoco, che veniva visto da tutti i paesi del circondario, era un chiaro segnale per tutti. Era l’annuncio che il giorno dopo sarebbe iniziata la novena della Madonna della Montagna.
Naturalmente la tradizione ha radici profonde che vanno anche al di là della devozione alla Madonna della Montagna; risalgono, molto probabilmente, al paganesimo e al culto del fuoco. Così come affermato anche da illustri studiosi. Un tempo, nel giorno di u’mbitu, fin dalle prime ore del mattino, arrivavano i carri trainati dai buoi bardati a festa con l’immancabile immagine della Madonna fissata con un nastro sulla testa. I carri erano carichi di lupinazzi che venivano poi scaricati in piazza, dove la sera erano accatastati per essere bruciati.
Il linguaggio del fuoco
I segni del falò. Se le fiamme che si alzavano erano alte o basse, diritte o giravano verso qualche direzione, se il fuoco scoppiettava o meno, erano tutti segni che gli antichi traducevano in presagi. Dai movimenti del fuoco si traevano significati ben precisi, buoni auspici o moniti per il futuro andamento della festa, del tempo, del lavoro nei campi. Alla fine del falò, ognuno prendeva un po’ di cenere che portava a casa, come una reliquia sacra e riponeva agli angoli delle stanze. Le ceneri erano infine sparse nelle campagne perché la terra diventasse feconda e desse tanti frutti.