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Luigi Lombardi Satriani, l’antropologo del Meridione

Presentazione Il Senso Della Morte

Luigi Lombardi Satriani, antropologo, accademico e politico italiano. Definito l’antropologo dei “senza voce” e della civiltà contadina, non abbandona mai gli studi sulla sua terra d’origine. Il grande studioso ci lascia il 30 maggio 2022.

Luigi Lombardi Satriani, una vita dedicata allo studio

Luigi Lombardi Satriani di Porto Salvo, nasce a Briatico, il 10 dicembre del 1936. Si laurea in Scienze Politiche e inizia la sua carriera accademica come assistente. Diviene professore straordinario di storia delle tradizioni popolari all’Università di Messina. Successivamente prende la cattedra di antropologia culturale all’Università di Napoli. Nel 1978, consegue l’ordinariato in etnologia all’Università La Sapienza di Roma, di cui diventa anche professore emerito. Insegna anche all’Università della Calabria dove è preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e Prorettore per le attività culturali.

L’Unical di Cosenza

Ma anche presidente dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche. È Senatore della Repubblica, dal 1996 al 2001. E membro della Commissione Cultura del Senato e della Bicamerale sull’organizzazione mafiosa e sulle realtà criminali. Collabora alle maggiori riviste scientifiche e quotidiani italiani di livello nazionale. Tiene inoltre corsi e seminari all’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli.

L’antropologo del popolo meridionale

Il 13 gennaio 2016, l’Università della Calabria, gli conferisce la laurea honoris causa in filologia moderna. Questo in riconoscimento della sua attività di studioso e di ricercatore, sempre attento alle dinamiche storico-culturali del Meridione. Inoltre, il 27 ottobre dello stesso anno, vince il “premio Giuseppe Cocchiara”. Principalmente si dedica allo studio del folklore, della cultura e religiosità popolare e della cultura contadina.

Spesso contestualizza le tematiche secondo una prospettiva marxista, inoltre, riprende e ripensa criticamente, in modo originale ed innovativo, alcune posizioni gramsciane e di Ernesto De Martino. Ha esposto i suoi numerosi studi e i risultati delle sue ricerche in diversi articoli e contributi. E anche in molte monografie e curatele scritti in collaborazione a partire dal 1966. La sua prima opera, pubblicata proprio in quell’anno è “Il folklore come cultura di contestazione“.

Le principali opere di Luigi Lombardi Satriani

Tra le sue principali opere, molte delle quali tradotte in altri paesi, ricordiamo, “Antropologia culturale e analisi della cultura subalterna” del 1968. E poi “Menzogna e verità nella cultura contadina del Sud“, del 1974. Ma anche Un villaggio nella memoria” del 1984, vincitore del Premio Sila. Cura anche numerose opere come “La sacra città. Itinerari antropologici-religiosi nella Roma di fine millennio” e Madonne pellegrini e santi. Itinerari antropologici-religiosi nella Calabria di fine millennio” del 2000.

Ed ancora “Natuzza Evolo. Il dolore e la parola” e “La bontà d’un re e le sventure d’un popolo” del 2006. Recente, poi, è la cura dell’opera RelativaMente. Nuovi territori scientifici e prospettive antropologiche” del 2010, che raccoglie gli atti dell’XI Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche. Fra le ultime pubblicazioni rientrano opere come “Nostalgia di futuro” del 2014, vincitrice del Premio Nazionale Rhegium Julii Speciale.

(Foto di copertina aracneeditrice.it)

Luigi Lombardi Satriani, l’antropologo del Meridione ultima modifica: 2022-06-01T07:16:30+02:00 da Giulia Pizzonia

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