Per questo Primo Maggio ci piace ricordare una donna divenuta simbolo della Resistenza italiana contro i tedeschi. Una donna che lasciò il profondo Sud col marito per andare a cercare lavoro nella Capitale. Parliamo di Teresa Gullace, la donna calabrese uccisa a Roma dai nazisti mentre cercava di avvicinarsi al marito fatto prigioniero. Teresa ispirò il regista Roberto Rossellini per il suo grande capolavoro Roma città aperta. A interpretare la donna, una splendida e intensa Anna Magnani.
Teresa Gullace, una calabrese tra le donne simbolo della Resistenza
Teresa Talotta Gullace nasce nel 1907 a Cittanova, in provincia di Reggio Calabria. Col marito Girolamo si trasferisce a Roma dove l’uomo fa il manovale nei cantieri. Nella Capitale è uccisa in una fredda giornata di marzo del 1944 in viale Giulio Cesare, di fronte la caserma dell’81° Fanteria. E’ il 3 marzo quando Teresa, di soli 36 anni e madre di cinque figli col sesto in arrivo, è gelata da un colpo di pistola. Qualche giorno prima, il 26 febbraio, il marito era stato arrestato dai nazisti e portato in caserma per essere deportato nei campi di lavoro in Germania.
Teresa si presenta davanti alla caserma, insieme ad altre donne, familiari di altri prigionieri, chiedendo la libertà per i propri cari. In quella caserma ci sono oltre mille carcerati in attesa d’essere deportati dai nazisti. Teresa tenta di raggiungere il marito, facendosi largo tra la folla, giungendo alla finestra dove lo scorge. Un soldato tedesco la vede e la spara uccidendola. Il marito è in seguito liberato; muore nel 1976 all’età di settantatré anni.
Medaglia d’oro al valore civile
Nel 1977 l’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone la insignisce della Medaglia d’oro al merito civile con la seguente motivazione: “Madre di cinque figli ed alle soglie di una nuova maternità, non esitava ad accorrere presso il marito imprigionato dai nazisti, nel nobile intento di portargli conforto e speranza.
Mentre invocava con coraggiosa fermezza la liberazione del coniuge, veniva barbaramente uccisa da un soldato tedesco”. Ma non solo. Qualche anno più tardi, nel 1981 in piazza dei Cavalieri del Lavoro a Roma le viene intitolato un liceo scientifico che ospita un suo busto realizzato dallo sculture Ugo Attardi. Nel quartiere Alessandrino a Roma le dedicano anche un Centro di formazione professionale. A Cittanova portano il suo nome una via, una scuola materna e un monumento in bronzo, posto all’interno della villa comunale.
Teresa, la sua vita è un esempio per le giovani generazioni
Questa è la triste storia d’amore e resistenza che ispirò Roma città aperta di Rossellini. Tutti abbiamo ben impressa la scena clou del film quando Anna Magnani, sora Pina, è uccisa mentre corre dietro il camion che porta via il marito catturato dai tedeschi. Il film è ritenuto dalla critica, e non solo, un grande capolavoro del cinema mondiale, manifesto del neorealismo.
Lo scorso anno durante la collocazione del bronzo, realizzato dallo scultore Giuseppe Guerrisi in memoria di Teresa, nella villa comunale della sua città natale, il sindaco Francesco Cosentino ha ricordato il sacrificio della donna. “Quel sacrificio – ha detto il primo cittadino – colpì subito l’immaginario collettivo. Infatti nel 1945 il grande regista Roberto Rossellini decise di affidare il personaggio da lei ispirato alla più grande attrice italiana di tutti i tempi, Anna Magnani. Le immagini immortali di Roma città aperta, rappresentano i valori di libertà e democrazia, incarnati nella Resistenza, che sono la nostra stella polare”.