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Presentato al Museo archeologico il documentario “La Vara, il restauro aperto”

Festa Della Madonna Della Consolazione

Per la Festa della Madonna della Consolazione, al MarRC è stato presentato il docufilm “La Vara, il restauro aperto”. Racconto puntuale degli interventi di restauro della macchina processionale che custodisce il dipinto della Vergine con il Bambino durante la festa patronale.

Un meticoloso restauro aperto al pubblico

Reggio e la Madonna della Consolazione hanno un legame simbiotico e indissolubile. E per suggellare questo vincolo nel 2020 il segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Calabria aveva intrapreso un meticoloso lavoro di restauro dell’impalcato processionale che racchiude il prezioso quadro. La “Vara” della Madonna della Consolazione è stata riportata agli antichi splendori, e questa operazione è stata interamente certificata, grazie, a un documentario, realizzato dalla casa di produzione “Living Camera”, che ha seguito tutte le fasi dei lavori, dalla presa in carico alla riconsegna del bene alla comunità.

Restauro che è sempre stato aperto al pubblico e che, quindi, ha permesso di poter godere del delicato lavoro dei restauratori, partecipare alle scelte metodologiche. Grazie anche all’allestimento di pannelli esplicativi, resoconti storici, visite guidate e mostre. Tutto per favorire una visione totale di come l’opera sarebbe stata restituita alla città e all’aspetto originario.

“La Vara, il restauro aperto” racconta la comunità

Il documentario dal titolo “La Vara, il restauro aperto”, è stato presentato in questi giorni, sulla terrazza del Museo Archeologico Nazionale. Racconta la sinergia tra il Ministero, il Segretariato la Soprintendenza Abap, per realizzare questo recupero. La Vara non è solo un ornamento un contenitore del quadro della Madonna ma, è un vero e proprio bene etno-antropologico da conservare e custodire. Segno riconoscibile della comunità reggina e della festa che è patrimonio culturale della Regione, non solo della città.

Restauro della vara

Il restauro, lungo e particolare è iniziato nel gennaio del 2020 e si è concluso a maggio dello stesso anno, nel pieno della prima ondata pandemica. Le fasi iniziali di analisi dei materiale, sono state svolte dalle Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università della Calabria di Cosenza. Questo ha dato la possibilità di conoscere i componenti materici e le fragilità dell’opera e definire le azioni più efficaci.

Cura scelte e difficoltà

Il documentario si sofferma sulla certosina opera dei restauratori che si sono trovati di fronte ai danni del tempo, della ricca e sontuosa lavorazione artistica, interamente realizzata in lamine di argento, rame dorato, elementi di bronzo realizzati a cera persa, altre leghe metalliche. E anche degli interventi del precedente restauro del 1960. È stata realizzata un’operazione di pulitura, delle superfici, per far riaffiorare la lucentezza dei metalli preziosi ma, anche gli effetti chiaroscurali delle lavorazioni originali. Inoltre sono stati riposizionati due coppie di candelabri in argento e una medaglia realizzata dal pittore Vincenzo Cannizzaro.

La Vara Oggetto Di Restauro

È stata ripristinata l’illuminazione e della componente meccanica. Un documento importante questo docufilm, perché la cura della macchina processionale rinsalda e rende omaggio alla devozione dell’intera comunità reggina alla Vergine Maria. Dopo il restauro e la pandemia, l’effige della Madonna della Consolazione di Nicolò Andrea Capriolo, quest’anno si riapproprierà delle sua Reggio, ripercorrendo le strade che l’hanno sempre onorata.

(Foto archivio italiani.it)     

Presentato al Museo archeologico il documentario “La Vara, il restauro aperto” ultima modifica: 2022-09-09T07:42:51+02:00 da Gianna Maione

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