Le Giornate Fai di Primavera fanno tappa anche nel territorio reggino con la visita guidata a Portigliola. L’iniziativa del Fondo Ambiente Italiano celebra l’arte, la storia e la natura del nostro Paese. L’appuntamento è per sabato 15 e domenica 16 maggio: due giornate che disveleranno bellezze e segreti di 600 luoghi in 30 città italiane.
Molti di questi siti sono poco conosciuti o accessibili in via eccezionale, visitabili in totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. I posti disponibili sono limitati. La prenotazione è obbligatoria sul sito www.giornatefai.it fino a esaurimento posti disponibili ed entro la mezzanotte del giorno precedente la visita.
Giornate Fai di primavera a Portigliola
Il percorso proposto in occasione delle Giornate Fai di Primavera partirà dal Palatium tardoantico di Quote San Francesco. Si prosegue poi nell’area in cui vi era l’insediamento tardoantico di Pagliapoli, in contrada Tribona, e si procede verso la torre costiera di Palepoli, chiusa al pubblico e normalmente non visitabile perché di proprietà privata, così come il Palatium. Poco lontano dal tratto sud dalle mura di cinta di Locri, nel comune di Portigliola, sorge il monumento più significativo del periodo tardoantico (V-VII secolo d.C.) cioè il Palatium in contrada Quote San Francesco. Si tratta di un complesso eccezionalmente conservato di cui facevano parte un edificio termale e un nucleo residenziale, forse articolato originariamente su due piani, un tempo creduto una chiesa paleocristiana.
Il palatium era la residenza fortificata di un potente dominus, forse al centro di un’ampia proprietà terriera, sviluppatosi in un momento storico in cui la società si trasformava e assumeva l’aspetto che sarà caratteristico dell’età medievale. La vita del palatium di Quote San Francesco si protrae fino al VII secolo d.C. quando le incursioni arabe e il diffondersi della malaria provocano il definitivo abbandono dell’area. Un evolversi di eventi che determina al contempo lo sviluppo della vicina Gerace. La Torre di Palepoli è stata così identificata nei documenti del XVI secolo presumibilmente perché posta a ridosso dell’antica città di Locri Epizephiri, detta anche “dei corvi” o “di Gerace”. È situata a poca distanza dalla fiumara di Portigliola e la forma perfettamente cilindrica riporta ai modelli angioini. Inizialmente avrà avuto la funzione di torre di avvistamento o anche di faro e certamente è stata posto di guardia nel Cinquecento.
Gli orari
Gli orari della visita sono: sabato 15 maggio dalle 15.30 alle 17.30 e domenica 16 dalle 10 alle 17.30. L’apertura rientra nel progetto di collaborazione con la Commissione europea. Inoltre, venerdì 14 maggio dalle ore 16, nella sala consiliare del Comune di Locri, gli iscritti Fai potranno ammirare il preziosissimo Codice Romano Carratelli.
Si tratta di un manoscritto cinquecentesco acquerellato che rappresenta e illustra la difesa della zona costiera della Calabria Ultra. Il prezioso documento raffigura le sue città fortificate, i suoi castelli, le sue torri e il suo territorio. Per la sua importanza il codice è sottoposto a vincolo del ministero dei Beni ed Attività Culturali (d. n. 185 dell’8.7.2014). Il prezioso documento è candidato all’iscrizione nel Registro Memoria del Mondo dell’Unesco.“