Pittore, scultore, architetto, artista eclettico e geniale, Nik Spatari saluta questo mondo a 91 anni, dopo aver vissuto un’esistenza intensa, ricca di interessi ed emozioni. Quasi un secolo di vita dedicato all’arte declinata in tante sue espressioni che oggi rimangono immortali nella valle verde di Mammola dove Nik, il grande maestro, ha costruito il Musaba: il museo di Santa Barbara.
Un’opera monumentale en plein air realizzata dalla fine degli anni Sessanta ad oggi insieme alla sua compagna di vita, Hiske Maas. Al Musaba, già da diversi anni, tantissimi giovani artisti di tutto il mondo hanno potuto vivere la splendida esperienza di lavorare al fianco di Spatari.
Nik Spatari e la sua arte: un patrimonio universale
Nik Spatari, nato a Mammola ( Reggio Calabria) nel 1929 vive una giovinezza piena. Viaggia e fa esperienza in tutta Europa. A Parigi conosce e frequenta grandissimi personaggi come il pittore Picasso, lo scrittore Cocteau, l’architetto Le Corbusier e il filosofo esistenzialista Sartre. A Milano per qualche anno gestisce una galleria d’arte ma, ad un certo punto della sua vita, sente il bisogno di tornare nella sua terra: la Calabria.
Insieme ad Hiske Maas ritorna nella sua Mammola dove nelle campagne intorno ad un antico monastero in rovina dà vita al Musaba. Tra le tante opere realizzate nell’allestimento museale tra gli ulivi c’è la famosa Cappella Sistina che con i suoi colori forti e le sue figure possenti esprime un fortissimo pathos
Il saluto delle istituzioni calabresi a Nik Spatari
Nel suo saluto a Spatari, la governatrice Jole Santelli ha ribadito: “Come Regione Calabria ci spetta il compito di non far disperdere l’enorme patrimonio artistico di Spatari. Un tesoro che ci è stato donato e che dobbiamo tramandare e far conoscere ai turisti che vogliono conoscere la Calabria e i suoi giacimenti culturali”. Santelli ribadisce: “Anche chi non è un esperto d’arte attraversando la strada per Mammola rimane subito colpito nel vedere il parco artistico del Musaba. Un progetto nato grazie alla creatività di Nik Spatari e alla visione della sua compagna Hiske Maas. Due artisti che abbandonano i successi internazionali di Milano e New York per ritornare alle radici di Nick.
Insieme, sulle macerie di un rudere in dissoluzione, edificano un’esperienza artistica resiliente che pone la Calabria al centro di sperimentazioni internazionali di altissimo livello”. Per l’assessore regionale alla Cultura, Nino Spirlì, “il Musaba di Spatari è un dono divino all’umanità, impreziosito da opere di inenarrabile bellezza e inequivocabile significato. Pur intristito da questo addio terreno, invidio i Cieli che lo accolgono. Queste nostre contrade e la nostra gente devono tanto a Nik Spatari, che con la sua inseparabile Hiske Maas, ha scelto il ritorno e la residenza tenace fra le pietre dell’Aspromonte. Arricchendolo, così, di un Eden artistico spavaldamente prepotente, visibile da ogni orizzonte e visitabile in ogni tempo”.