Inaugurato nel 1959, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è la prima realtà museale della Calabria e tra le più prestigiose d’Italia, nonché elemento di vitale importanza per il turismo della città sullo stretto. Ha aumentato esponenzialmente le visite nel corso degli ultimi anni.
La storia
L’idea di istituire il Museo Archeologico Nazionale dedicato alla Magna Grecia, fondendo il Museo Statale e quello Civico, con lo scopo di radunare tutti i reperti archeologici presenti sul territorio calabrese, fu sostenuta fortemente all’archeologo trentino, Paolo Orsi, in seguito al terremoto del 1908. L’idea trovò terreno fertile e nel 1932 iniziarono i lavori per la realizzazione della struttura che l’avrebbe ospitato. Il palazzo fu progettato e realizzato intenzionalmente per l’esposizione museale da Marcello Piacentini. È caratterizzato da ampie vetrate, da una base in pietra lavica scura che evidenzia il dislivello tra la via sottostante e il corso sul quale si affaccia, e da decori che rappresentano le monete delle città della Magna Grecia, scolpite sulla facciata principale. Il museo ha anche un’area archeologica interna. Si tratta di un lembo di una necropoli ellenistica.
Il nuovo e moderno MArRC
È stato chiuso per lavori di ristrutturazione dal 2009 al 2013, anno in cui è riaperto parzialmente. L’apertura definitiva, invece, è avvenuta nell’aprile 2016 alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del ministro per i beni culturali, Franceschini. L’ammodernamento e l’ampliamento hanno restituito alla città un museo moderno strutturalmente, con un cortile interno coperto da un soffitto in vetro trasparente, sostenuto da una struttura di avanzata tecnologia, e una terrazza panoramica dalla quale ammirare lo stretto di Messina. Ma il nuovo MArRC, seguendo gli standard internazionali, è anche multimediale e interattivo.
Disposizione e collezioni
Il museo si sviluppa su quattro livelli e conta 220 vetrine. La disposizione segue un criterio cronologico e tematico, raccontando la storia del popolamento della Calabria, dalla preistoria alla romanizzazione. I reperti presenti testimoniano gli usi e costumi della vita quotidiana, tra cui le pratiche funebri, delle prime civiltà che popolarono la nostra terra. Sono anche dimostrazioni dell’evoluzione delle loro abilità e tecniche di lavorazione e decorazione di diversi materiali. Al livello A, collocato nel secondo piano, si trovano le sezioni dedicate alla Preistoria, alla Protostoria e all’età dei metalli. In questo livello troviamo strumenti in pietra, ciottoli dipinti, conchiglie forate che rimandano all’uso di gioielli, macine e pestelli, asce e accette, esempi di forme vascolari, ceramiche decorate e oggetti in metallo, bracciali, spille, gioielli in bronzo. Meritano particolare menzione i rari resti scheletrici di Uomo di Neanderthal, in particolare una mandibola di bambino e un frammento di cranio, rinvenuti a S. Francesco d’Archi (RC) e a Iannì di Nicotera (VV).
I piani
Il primo piano, che coincide con il livello B, è dedicato alle città e ai santuari della Magna Grecia. Dalle varie colonie e santuari giungono i più svariati reperti archeologici: monete, produzioni di vasellame miniaturistico. Troviamo una stele con inciso un testo di carattere pubblico e religioso in lettere greche. Statuette femminili e figure maschili raffiguranti principalmente divinità greche. Ceramiche decorate, tavolette bronzee, oggetti votivi. Al livello C si trovano la Necropoli e i reperti relativi alla vita quotidiana della Magra Grecia. Troviamo reperti che attestano l’importanza della arti come la musica, la poesia e il teatro. Troviamo reperti che testimoniano le diverse pratiche di sepoltura come ceramiche proveniente da tombe maschili e una collezione di specchi in bronzo e un contenitore per profumi, ritrovate in sepolture femminili.
Il livello più attrattivo
Ma il livello senza dubbio più attrattivo è quello D, nel piano terreno. Da un lato sono stati collocati ritrovamenti che raccontano la storia di Reggio fino all’età romana. Vasi, monete, ceramiche decorate, statuette votive, ceppi di ancore, anfore. Risalta una statua in marmo, raffigurante un fanciullo, secondo alcuni un atleta, secondo altre ricostruzioni, invece, potrebbe essere una raffigurazione di Apollo. Ma è in questo livello che è collocata la sala più importante di tutto il museo, dotata di una climatizzazione particolare e di un sistema antisismico, alla quale si accede dopo una sosta nella sala video e nell’area filtro anti-inquinamento. È la sala che ospita i famosi e magnifici Bronzi di Riace. Accanto, i tesori del relitto di Porticello, rinvenuti presso Villa San Giovanni. Si tratta di frammenti di due statue bronzee denominate la Testa del Filosofo e la Testa di Basilea. Esiste un livello E collocato nel seminterrato e dedicato a esposizioni temporanee. Qui si trovano il lapidario e la necropoli. Le tombe scavate sono un centinaio e di diversa tipologia. In questo livello si trovano iscrizioni monumentali, basi marmoree, apparati architettonici e decorativi, capitelli, fusti di colonne di diversi edifici delle città greche e romane della Calabria.
Quando visitarlo
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria si trova in Piazza de Nava, 26. È aperto da martedì a domenica dalle 9.00 alle 20.00. Il biglietto intero ha un costo di 8,00 € mentre quello ridotto di 5,00€. Tutti i mercoledì i visitatori possono godere di un particolare sconto: il biglietto intero sarà di 6,00€ e quello ridotto 4,00€.
Cosa offre il MArRC
Il Museo Archeologico è totalmente accessibile ai diversamente abili e mette a disposizione un servizio di visita guidata per non udenti. Ha un servizio di guardaroba gratuito. Offre un servizio di informazione gratuito riservato alle scuole, visite istituzionali gratuite e visite guidate a pagamento per singoli, gruppi o scuole.
Venite al Museo
Una tappa al MArRC è obbligatoria per chi visita Reggio Calabria. Gli appassionati di archeologia troveranno una vasta gamma di reperti che permetterà loro di conoscere più a fondo e osservare da vicino le civiltà della Magna Grecia. Ma anche i meno esperti resteranno affascinati dalla mole di arte e storia conservata. E poi, impossibile perdersi i Bronzi di Riace. Statue di una bellezza mozzafiato da scrutare da vicino almeno una volta nella vita.