Mimmo Gangemi con il suo romanzo “Il popolo di mezzo” è ufficialmente candidato al Premio Strega 2021. Il 22 marzo la scelta dei dodici finalisti.
Lo stile di Mimmo Gangemi ha la stessa forza di Corrado Alvaro
A ufficializzare la partecipazione di Gangemi al premio letterario, ogni anno assegnato dalla Fondazione Bellonci, è l’organizzazione dell’evento. A proporre l’opera “Il popolo di mezzo”, è stato Raffaele Nigro, scrittore e giornalista italiano. Nella motivazione allegata alla candidatura, il giornalista afferma che il romanzo è “duro e struggente, scritto con una maestria non facile da trovare di questi tempi […]. Un romanzo complesso che chiama alla memoria i libri di Mario Puzo, il disincanto di John Fante e il rimprovero sociale di Corrado Alvaro. Ma che si chiude con la luce di una fortuna finalmente costruita sulle infelicità del passato”.
Una storia intensa, quella scritta da Gangemi ambientata nell’America di inizio ‘900. Un periodo storico in cui neri e italiani soffrono il medesimo destino di discriminazione e razzismo. E in cui il protagonista Tony Rubbini, si trova a combattere il suo dolore e le ingiustizie subite, per la condanna a morte senza processo dei genitori.
Il popolo di mezzo: una storia di libertà
Una storia quella raccontata da Gangemi che riporta alla luce le storture del Nuovo Mondo e che fa di un giovane, un combattente con l’esplosivo. Un ribelle che si muove disinvoltamente tra le organizzazioni criminali ma, che nel profondo, lotta per la libertà. Il libro di Gangemi è un racconto fatto di sogni infranti e di sofferenza. Nel romanzo Tony è il simbolo di tutti i nostri emigrati che riponevano nella terra promessa tante, infinite speranze.
E invece si ritrovavano a vagare in un limbo. Si sentivano, come cita il titolo del libro, un popolo di mezzo: non più italiani ma ancora non americani. Nigro conclude la sua motivazione scrivendo che “i figli faranno fortuna, ma nessuno di loro potrà dimenticare che i nonni hanno lottato e sono morti per costruire le fondamenta di un paese che a dispetto di ciò che si propugna […] è un paese armato fino ai denti e che in piena modernità ancora manda a morte coloro che ritiene colpevoli”.
Mimmo Gangemi tra i finalisti
“Il popolo di mezzo” di Mimmo Gangemi, edito da Piemme, dopo questa meritata candidatura dovrà affrontare diverse selezioni per giungere alle cinquina finale. Ricordiamo che l’unico scrittore calabrese ad aver vinto il Premio Strega nel 1951 fu Corrado Alvaro con “Quasi una vita”.
Sarebbe un grande onore poter riportare dopo settant’anni il prestigioso premio nella nostra terra e consegnarlo nelle mani di una scrittore di prestigio come Gangemi. Si spera davvero che l’accostamento fatto da Nigro tra i due possa essere di buon auspicio, e non solo una coincidenza. Il 22 marzo sapremo se gli sforzi della scrittore calabrese saranno premiati.