Il progetto “Capolavori d’Aspromonte”, promosso dalla Fondazione Antonino Scopelliti, fa tappa a Oppido Mamertina, fra monti e accidentati sentieri. Domenica 21 maggio a guidare la visita ci sarà Mosè Diretto, attraverso un itinerario da percorrere a piedi, lungo 10 km, tra Oppido Mamertina e Oppido Vecchia. Il percorso toccherà i resti di insediamenti italici, ruderi di un borgo bizantino, chiese, portali e palazzi di una città di nuova fondazione.
Oppido Mamertina
I brani del passato che si conservano del territorio di Oppido sono infatti colmi di vestigie archeologiche, testimonianze architettoniche, opere d’arte di estrema bellezza. Sarà un viaggio nel tempo, che porterà a conoscere l’antica eparchia che i Bizantini chiamavano Hagia Agathé, città distrutta dal terremoto del 1783 e poi ricostruita più a valle con il nome di Oppido Mamertina. Un’occasione per immergersi in una natura incontaminata, tra le rovine di un borgo medievale immerse tra ulivi secolari e il silenzio.
Racconti inediti di una roccaforte della grecità d’Aspromonte, diventata nel Rinascimento punto nevralgico del potere aragonese nel Sud della Calabria, come testimoniano i resti del suo imponente castello. Che Oppido fosse un centro ricco e fiorente lo dimostrerebbe anche il gran numero di sculture che si possono oggi ammirare nella cattedrale, tra cui la celebre Madonna del Soccorso di Rinaldo Bonanno maggiore interprete del manierismo meridionale. Ma Oppido conserva anche, nel museo diocesano cittadino, opere d’arte di valore straordinario, come ad esempio il San Sebastiano di Benedetto da Maiano, scultore fiorentino che animò con le sue imprese l’intera stagione rinascimentale nel Sud Italia.
Rinascimento d’Aspromonte
La visita guidata di giorno 21 maggio sarà inoltre occasione per partecipare al contest fotografico pubblicato sulla pagina Facebook della Fondazione Antonino Scopelliti. Per parteciparvi basterà fotografare le opere scultoree oggetto degli incontri, che avranno appunto lo scopo di raccontare storie inedite, alla scoperta di iconografie antichissime. Le immagini vincenti saranno poi pubblicate in una guida turistica sui Capolavori d’Aspromonte. Il progetto “Capolavori d’Aspromonte. Sculture in marmo dal Rinascimento al Barocco”, è svolto in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, il Museo Diocesano Aurelio Sorrentino di Reggio Calabria.
E, ancora, il Museo “Gerhard Rohlfs” di Bova e le associazioni Territorium Italia e Il Giardino di Morgana – Archeotrekking ed escursioni. Esso mira a far conoscere al grande pubblico i tesori nascosti dell’Aspromonte. Per tutto il 2023 sono previste escursioni dedicate e grandi e piccoli, in diversi centri del territorio della città metropolitana di Reggio Calabria, dove sarà possibile ammirare le più interessanti sculture marmoree realizzate tra il XV e il XVII secolo: opere d’arte firmate dai più grandi artisti del Rinascimento meridionale, ma anche da scultori poco conosciuti ai più della stagione manierista e barocca.