Ogni volta che si percorre la superstrada della Limina che congiunge Mar Tirreno e Mar Jonio, non si può restare indifferenti alla vista del MuSaBa. Un complesso museale artistico site-specific che sorge sui resti dell’antico insediamento monastico di Santa Barbara del X secolo a Mammola. Un luogo magico, un territorio protetto che si estende per sette ettari, con agrumeti e uliveti, all’interno nel Parco Nazionale d’Aspromonte. Il Musaba è l’unico museo all’aperto della Calabria.
MuSaBa, ovvero l’arte di Nik Spatari e Iske Maas
MuSaBa che letteralmente significa Museo Santa Barbara, per richiamare le sue origini, è stato fondato nel 1969 da Nik Spatari e sua moglie Hiske Maas. Per lui un ritorno, Nik infatti è originario proprio di Mammola; Hiske, nata in Olanda, lo ha seguito: pronta a lasciare tutto e a dar vita a questa magnifica avventura in Calabria. Insieme, solo con le loro forze, realizzano un laboratorio artistico, che è anche un luogo di sperimentazione e difesa del territorio.
Nik Spatari oggi novantenne è un architetto scultore, pittore, che da giovane ha conosciuto tra i più grandi artisti del Novecento come Le Corbusier, e Picasso. Spatari ha collaborato anche con Max Ernst e Jan Cocteau. Dopo una vita dedicata all’arte, ancora adesso prova a trasmettere il suo sapere alle nuove generazioni, sotto l’ala protettrice di Hiske. Al MuSaba hanno studiato e continuano a fare esperienza formativa giovani artisti provenienti da tutto il mondo.
MuSaBa, centro di attrazione per artisti internazionali
Insieme a Nik e Iske molti volontari hanno dato un grande contributo alla nascita del MuSaBa: prima nella riscoperta dei ruderi del complesso monastico e poi nella realizzazione del parco. Con il tempo da luogo in abbandono, circondato dal nulla e soffocato dai roveti, attraverso il recupero di materiali presenti sul territorio e con l’estro di Spatari e, di tanti artisti, nasce una meraviglia unica. Diverse sono le opere site-specific realizzate da artisti di fama internazionale.
Tra questi il giapponese Masafumi Maita, l’artista taiwanese Jin Jong Chen, l’olandese Petra Rhijnsburger. Così come nel museo si trovano disegni, schizzi e grafiche di Bonalumi, Ceroli, Giacometti, Rotella, Scanavino, Schifano, Shiao. Solo per citarne alcuni. Il MuSaba quindi è diventato e continua a essere un luogo in cui architettura, arte, cultura e rispetto per l’ambiente si fondono perfettamente creando una mescolanza intrigante tra antico e moderno.
La Cappella Sistina calabrese
All’interno di quella che era la chiesa del monastero Nik ha realizzato la sua opera monumentale. È il Sogno di Giacobbe, meglio conosciuto come La Cappella Sistina della Calabria. Di grandi dimensioni: larga 6 metri, alta 9 e lunga 14 l’opera si snoda lungo la volta e l’abside della costruzione. È realizzata con una tecnica inventata dallo stesso artista, fogli di legno intagliati, ritagliati e dipinti e poi collocati come tanti elementi a rilievo sospesi in aria. L’opera è stata realizzata tra il 1990 e il 1994.
Un’esperienza trascendentale e onirica, trovarsi di fronte a questo capolavoro, così come stupefacenti sono i quasi mille metri quadrati di mosaici presenti nel chiostro che danno vita a scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Dal 2008 Nik sta portando a termine nel MuSaBa La Rosa dei Venti. È un’architettura con tante forme geometriche colorate realizzata con pietre e materiale di recupero proveniente dal territorio locale.
Laboratorio continuo del parco
Altro spazio interessante del MuSaBa è la Foresteria. Un luogo colorato in cui il colore domina incontrastato, costruito dai nostri padroni di casa tra il 2004 e il 2008. È caratterizzato da un grande numero di vani che sono sia laboratori che residenze.
Il parco attira ogni anno più di venti mila visitatori. Nik e Hiske organizzano, stage e corsi per chiunque voglia dare un contributo fattivo all’ampliamento e manutenzione del parco. Tanti i corsi attivi di mosaico e architettura destinati in modo particolare ai giovani. Nik e Hiske chiedono unicamente tanta buona volontà, dedizione e creatività.