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Il pesce spada, dalla pesca al panino dello street food

calabria capitale del pesce

Da maggio fino ad agosto nelle acque dello Stretto di Messina non è insolito veder passare le feluche, le tipiche imbarcazioni con cui da tempi antichi si dà la caccia al pesce spada, presenza immancabile sulle tavole di siciliani e calabresi.

Pesce Spada con contorno di verdure grigliate

La pesca del pesce spada, un rituale affascinante

Già Polibio nei suoi scritti del II secolo a.C. descrive un tipo di pesca simile a quella odierna. Lo storico greco parla di pescatori che si appostavano sugli scogli o su passerelle, in attesa del passaggio del pesce spada, che veniva aggredito con il lancio di un arpione. Inoltre, rinvenimenti archeologici di villaggi risalenti ai periodi tra il XVII e il XV secolo hanno confermato il consumo delle carni di questo pesce in particolare nei pressi di Scilla. Bisognerà aspettare l’avvento degli arabi per poter parlare di imbarcazioni atte allo scopo come la feluca o luntra (dal latino linter: barchetta).

la pesca dello spada nello stretto di messina

Una vera e propria caccia rituale, si svolge sulle barche. L’avvistatore in equilibrio sul pennone, un traliccio di metallo alto quindici venti metri, scruta le profondità marine. Sulla prua è posta una passerella metallica su cui il fiocinatore, avvisato, ringrazia San Marco cantando in greco e, arpiona la preda. Un rituale cruento, ma affascinante.

L’antica storia della pesca, dal mare alla tonnara

Per la pesca del pesce spada venivano usate anche le palamitare, un tipo di rete da posta, che veniva calata in mare e, permetteva di pescare un quantitativo maggiore, lungo la costa tra Scilla e Palmi. Il pescato poi si portava alla tonnara, luogo in cui veniva trasformato. La più famosa è quella di Palmi. Fonti antiche parlano della presenza di una tonnara, per la pesca del pesce spada, già nel 1466.

vecchia foto di pescatori nello stretto di messina

La più recente è degli inizi del Novecento. Uno stabilimento che dava lavoro e sostentamento a diverse famiglie, di cui oggi non vi è più traccia. Rimangono il toponimo che richiama all’antico uso e le case dei pescatori. La pesca con la feluca de “u pisci” è ancora oggi una delle principali attività economiche del rione Tonnara, anche se, non è più redditizia come un tempo. Di sicuro è un’attrattiva per i turisti, che nei mesi estivi affollano la spiaggia dello Scoglio dell’Ulivarella.

Una nuova prelibatezza dello street food: il panino con lo spada

Molti sono i modi per consumare la carne del pesce spada. Ogni famiglia ha una sua ricetta e il suo segreto per renderlo appetitoso. Dall’antipasto al secondo soddisfa anche i palati più esigenti. Alla griglia, alla “ghiotta”, al forno, al vapore è sempre una vera leccornia. In diversi borghi della costa nei mesi estivi si possono trovare sagre ed eventi legati al rinomato pesce.

Pesce Spada Il Mitico Panino divenuto un must dello street food

A Scilla un must è diventato il panino farcito di pesce spada. Non si conosce chi sia stato l’ideatore di questa specialità, sta di fatto che in poco tempo ogni localino e, ogni lido della cittadina reggina ha il suo panino con lo spada. Fritto, grigliato, scottato, l’importante è che sia arricchito da un saporito salmoriglio, con odori mediterranei: origano, olio e limone. Uno street food di casa nostra che merita un posto d’onore nell’olimpo della cucina mediterranea. Un pasto completo da provare senza rimorsi per la linea.

Il pesce spada, dalla pesca al panino dello street food ultima modifica: 2019-06-14T09:00:25+02:00 da Gianna Maione

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