“Food Culture and Food Ways. Tradizioni e culture dal mondo”, è questo il titolo della grande mostra realizzata in collaborazione con National Geographic che sarà inaugurata sabato 11 gennaio alle 18 al Castello Aragonese di Reggio Calabria.
Sarà presente la fotografa americana Penny De Los Santos, una delle firme più prestigiose di NatGeo. Accanto a lei Francesco Scarpino, curatore della mostra e amministratore di Bluocean; Fabiana Venezia, nutrizionista ed esperta in nutri-genetica all’Università di Malta; Irene Calabrò, assessore alla Cultura; e Daniela Neri, responsabile del Castello Aragonese.
Food Culture tra tradizione e scienza
L’inaugurazione sarà momento di dibattito e confronto per parlare di alimentazione, legata alle tradizioni, alla cultura ma soprattutto in vista delle nuove tendenze in fatto di nutrizione. La mostra, riferiscono gli organizzatori, sarà interamente dedicata a riflessioni sulle diverse tradizioni dei popoli del mondo, approccio e rispetto della natura, agricoltura e allevamenti intensivi e stili di vita che caratterizzano le diverse realtà sociali contemporanee.
Food Culture, in mostra 38 opere
Saranno 38 le opere in mostra, oltre a pannelli didascalici, di grande valore artistico e impatto emotivo. La modalità di allestimento è quella voluta da Bluocean; stampe in grande formato riprodotte con i più alti standard disponibili sul mercato internazionale riferiti al metodo Fine Art di indirizzo museale.
Il workshop su cibo e Mediterraneo
Penny De Los Santos rimarrà a Reggio Calabria fino al 15 gennaio per dirigere un modulo del Bluocean’s Workshop, evento di alta formazione fotografica patrocinato dal National Geographic. L’appuntamento dal titolo “Il cibo dell’area mediterranea. Calabria terra di cultura e sapori” avrà come focus delle attività didattiche le risorse enogastronomiche del territorio di Reggio Calabria. La mostra sarà un viaggio all’interno dell’identità culturale di popoli e nazioni, elemento fondamentale di sviluppo sostenibile e di coesione sociale. Oltre 20 paesi – dal Cile al Senegal, passando per Cina, Grecia, Norvegia o Perù – si presenteranno e si racconteranno attraverso la propria cultura gastronomica. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta ai visitatori fino al 2 febbraio 2020.
Significato simbolico del cibo
Il cibo non è solo alimentazione e sostentamento. Non è solo ciò che garantisce la sopravvivenza. Il cibo ha un alto valore simbolico che accompagna tutta la storia dell’uomo e che si differenza da paese a paese. Rappresenta un momento conviviale fondamentale per alcune culture come luogo di ritrovo, attorno a un tavolo, di confronto e di affetto. Importante quindi evidenziarne l’aspetto sociale: attraverso le pietanze si può raccontare la cultura di un luogo e del suo popolo.
Cibo per unire i popoli
La Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, è impegnata in prima linea sull’argomento con iniziative volte a sensibilizzare i popoli per una riflessione comune sul tema cibo. Per la Fao non si tratta solo di pensare all’alimentazione ma anche al valore della preservazione dell’identità culturale quale elemento chiave per dialogare con i popoli e raggiungere la pace. “Il cibo – commenta Bluocean – è il più universale dei linguaggi umani, unisce gli individui, laddove ideologie, culture e nazionalismi dividono”. Prossimi appuntamenti: Crotone dal 4 febbraio al 1° marzo al Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna mentre l’exibition si sposterà a Catanzaro dal 3 al 31 marzo al Palazzo delle Esposizioni di piazza Matteotti.
(Foto Official Page Facebook Bluocean/Pixabay)